Consideriamo la ruta 40 mistica e silenziosa nel tratto che va da El Calafate dove visitiamo il Ghiacciaio Perito Moreno fino al popolo di Los Antiguos, sulle rive del Lago Buenos Aires. Tra steppa infinita ed una Patagonia profonda si delinea il famoso tratto della ruta patagonica. Chilometri di pianura deserta e quasi senza vegetazione costituiscono il paesaggio, ma ad attraversarlo ha i suoi meriti: l’entrata al popolo di El Chaltén e le visite ai Colli Fitz Roy e Torre e i sentieri di trekking che si offrono, laghi come il San Martin e Belgrano, il Parco Nazionale Perito Moreno e il maestoso Colle San Lorenzo. Lo splendore accattivante della solitudine e i grandi spazi quasi deserti che nascondono belli laghi come il Posadas, Pueyrredón e Buenos Aires, pitture rupestri nella “Cueva de las Manos” e popoli come il Perito Moreno e Los Antiguos. Da quando è stata tracciata è diventato il viaggio per eccellenza di avventurieri che si perpetuano lungo le sue migliaia di chilometri.
Dal Calafate ad El Chaltén per la Ruta 40
Quando lasciamo indietro El Calafate per andare fino El Chaltén attraversiamo un ponte sul fiume Santa Cruz. Questo è il punto di partenza del tragitto della Ruta 40 che si effettua in direzione sud-nord. A Calafate visitiamo il Ghiacciaio Perito Moreno e navighiamo per le acque fredde del Lago Argentino arrivando fino alla Estancia Cristina. La strada che si percorre tra Calafate e Chaltén è un’area spopolata dove prevalgono i forti venti e la steppa è la stella principale dello scenario. Lasciamo indietro lo sbocco del fiume La Leona per continuare in seguito fino ad intravvedere la strada d’ingresso al popolo il Lago Viedma. Nel Chaltén dedichiamo i giorni ad attivitá di trekking, questo popolo di montagna è famoso per i suoi sentieri di passeggiate come quello che si trova sulla base del Colle Fitz Roy fino alla Laguna dei Tre, o fino al Colle Torre, altri come Pliegue Tumbado, Piedra del Fraile, ecc. Dobbiamo anche prenderci un pomeriggio per andare a visitare la Laguna del Desierto, per questo ci dirigiamo per la stessa ruta provinciale 21 che costeggia il Fiume di las Vueltas fino ad arrivare a questo specchio d’acqua che si trova ben nascosto. Qui potremo fare una passeggiata fino al Ghiacciaio Huemul. Bisogna continuare il nostro percorso verso nord per arrivare ad una nuova destinazione: Il Parco Nazionale Perito Moreno.
Parco Nazionale Perito Moreno
Si tratta di una meraviglia naturale dove il deserto si fonde con la Cordillera e domina il profilo del Monte San Lorenzo. È una zona che riceve meno visitanti che altre aree protette dell’Argentina. Per questo motivo, le sue grandi estensioni, quasi vergini, la natura mantiene incontaminata la sua bellezza: laghi, montagne, steppa e boschi dominati dalla flora e fauna. Fu creato nel 1937 e occupa una superficie di 115.000 ettari nel nordovest della provincia di Santa Cruz. Il dominio di protezione di questo influenza diverse aree di bosco sub-antartico, steppa e spazi di transizione tra entrambi gli ecosistemi.
Dentro il parco troviamo le acque dei Laghi Belgrano e Burmeister. Nel Lago Belgrano esiste un sentiero che porta alla penisola del Lago Belgrano, con acque turchesi e con un abbondante presenza di fenicotteri, anatre e otarde e con la presenza del colle Heros. Troviamo speci autoctone come il comesebo patagonico o il Caburé, come cosí anche guanachi formando mandrie, condividendo il loro habitat con i puma, volpi rosse e grigie, nandú e gatti selvatici. Nel Lago Burmeister si trova un sentiero che comincia a sud dalla casa della guardia forestale e dopo 15 km di passeggiata arriviamo a questo bellissimo specchio d’acqua che si trova ben nascosto. Incluso dal lago ci sono altri trekking che si possono realizzare seguendo il corso del fiume Roble, che nasce in questo cosidetto lago, e arriva fino alla base del colle Casa di Pietra. In questa regione ci sono rappresentazioni rupresti di gruppi indigeni prima dei tehuelches.
Lagos Pueyrredón e Posadas
Dobbiamo attraversare un paesaggio secco di steppa patagónica con la Cordillera de los Andes come sfondo e la deviazione della ruta 40 con la ruta provinciale 39 è giusto in Bajo Caracoles dove si trova l’entrata che funziona come posta per i viaggiatori che visitano questa parte della Patagonia. Continuando per la ruta provinciale 39 in direzione ovest attraversiamo per la Pampa dei Tedeschi. Qui si trovano i resti di quello che è stato un vecchio bar di campagna oggi in abbandono. Il paesaggio che lo circonda è costituito dalla Cordillera de los Andes di fronte ed il Monte San Lorenzo a sinistra. Prima di scendere dall’altopiano, la strada attraversa un paesaggio di canyon ripidi, di toni rosso e verde.
Prima di arrivare nei laghi dobbiamo passare per il popolo di Hipolito Yrigoyen, piú conosciuto come Lago Posadas, di appena 500 abitanti, si trova circondato da estancias e ranch, costitusce un sorprendente rifugio in mezzo a tanta ariditá. Lasciamo il popolo sempre in senso ovest e comincia una zona sabbiosa ed irregolare. A sinistra vediamo il Lago Posadas, dopo aver percorso circa 6 km arriviamo l’istmo che separa i laghi Posada e Pueyrredón.
Il Lago Posadas è di minor dimensione e diverso colore, le sue acque, chiari e celesti, offrono un bellissimo contrasto. La differenza di colori, il blu del Pueyrredón ed il celeste del Posadas, sono le caratteristiche che si notano di piú in questi meravigliosi laghi. Questo specchio d’acqua di contorni rotondi che si trovano in una zona di grande bellezza e si trova praticamente incollato al suo vicino lago Pueyrredón, dal quale lo separa un istmo molto stretto, di appena pochi metri.
Il Lago Pueyrredón, il piú grande dei due. Come altri laghi cordillerani patagonici è d’origine glaciale. Per questo motivo si tratta di un lago molto profondo, di acque fredde e limpide, popolato da un’abbondante fauna icticola, tali come il trota fario, il salmone del Pacifico, trota iridea, ecc. Attraversa l’asse delle Andes per finire in Cile Chico e formare la Cuenca del Rio Backer che sbocca nell’Oceano Pacifico nei bei fiordi delimitati dall’imponente Campo di Ghiaccio Nord.
Canyon del Rio Pinturas
Si tratta di una spettacolare formazione geologica in mezzo alla pianura che accompagna il corso del fiume Pinturas, che scorre tra le alte pareti d’intensi toni. Il canyon ospita anche all’imperdibile set di pitture rupestri della “Cueva de las Manos”, prossimo alla localitá di Perito Moreno. In mezzo all’arida pianura, nel canyon del fiume Pinturas è un’oasis d’acqua ed alimenti nel quale si rifugiariono indigeni preistorici, tehuelches e uomini bianchi. La bellezza di questa destinazione è tale che vale la pena anche se non esistessero le famose grotte che ospita. Un inedito taglio in mezzo alla pianura, quali pareti arrivano ad un’altezza che supera i 200 metri sopra il livello del mare e di un largo di quasi 500 metri. I lati del canyon presentano un’immensa varietá di toni rossi e verdi. Fino al XX secolo, la zona che lo circonda è stata territorio indigeno, con chi si relazionarono senza inconvenienti i primi abitanti bianchi della regione, in generale spagnoli, che si stabilirono a partire dal 1910.
Cueva de Las Manos
Il fiume Pinturas, nel nordovest di Santa Cruz, scorre attraverso un canyon di 170 metri di profonditá. Tra le pieghe delle sue alte pareti si scopre l’arte rupestre realizzate dagli indios tehuelches circa 9000 anni fa. Queste pitture furono scoperte dal Padre De Agostini nel 1941 e si trovano in tre tipi di rifugi naturali: grotte, gronde e pareti. Le famose pitture rupestri mostrano una predominanza di mani e anche d’immagini di guanachi, disegni geometrici, ragruppamenti di linee, punti e figura solare.
Queste pitture rappresentano impronte di mani in negativo ed in positivo, in colori rossi, ocra, gialli, verdi, bianchi e neri. Gli spazi dipinti comprendono circa 60 metri, e sono distribuiti in 200 metri di fronte. La profonditá delle grotte è di 20 metri, con un’entrata di circa 15 metri d’altezza per 15 metri di largo. In generale, le pitture sono distribuite in spazi compresi tra il livello del pavimento e i tre metri d’altezza. Peró nella grotta hanno approfittato anche di alcune zone basse del tetto, in speciale verso il fondo dove l’altezza è relativamente scarsa.
La “Cueva de las Manos” (La grotta delle mani) si trova nella pendenza del canyon a 88 metri sul livello del fiume. Fu dichiarata Monumento Storico Nazionale, per la sua magnificenza artistica e per essere uno dei piú importanti testimoni di cacciatori preistorici che abitarono da piú di 10 mila anni nelle steppe patagoniche popolate da grandi mandrie di guanachi.
Nel 1876 l’esperto Francisco P. Moreno fu uno dei primi a riportare l’esistenza d’arte rupestre nella Patagonia. In seguito seguirono grandi esploratori come Ramón Lista, il padre Alberto De Agostini, a chi si devono le prime fotografie della Cueva de las Manos.
Come si puó entrare nella Cueva de las Manos?
Ci sono 2 opzioni: Per Bajo Caracoles o per la Estancia Los Toldos. Per Bajo Caracoles si arriva in maniera diretta mentre per la estancia bisogna attraversare il canyon del fiume Pinturas realizzando un interessante trekking.
Le altre grotte con pitture rupestri
Al nord della Cueva de las Manos si trovano altri esempi d’arte rupestre, la gronda di Charcamata e la Cueva Grande, alle quali si puó accedere dalla localitá di Perito Moreno e dalla Estancia Telken. Questa estancia fu fondata nel 1925 da coloni britannici, detto stabilimento si dedica all’allevamento di ovini e bovini, oltre ad offrire alloggio.
Gronda di Charcamata
Questo luogo archeologico si trova in prossimitá della Cueva de las Manos, situato sul canyon di Charcamac. Si tratta di interessanti pittogrammi rupestri in negativo e positivo, le quali caverne hanno circa 68 metri di largo e circa 19 metri d’altezza. Questa gronda ha una forma cunea ed ha immagini di mani, guanachi, figure umane, elementi di caccia, tra altri disegni, che secondo gli archeologici che investigarono questa grotta agli inizi del 1970, sono dell’anno 7 AC.
Los Antiguos
Questa piccola villa di 3.000 abitanti, situata nel margine sud del Lago Buenos Aires, sulle rive del Rio Los Antiguos ed a 64 chilometri di Perito Moreno, situata in una pianura fertile di clima mite. La sua valle possiede un particolare microclima ed un attraente paesaggio composto da laghi e picchi innevati della Cordillera de Los Andes. Possiede canali d’irrigazione che alimentano permanentemente alle sua piantazioni e pittoreschi ranch che coltivano frutte fine come sono la ciligia, fragola e ghianda. Questo è il caso del ranch il Paraiso che è uno stabilimento di modello frutiorticolo. Dal punto panoramico del fiume Jeinimeni abbiamo una splendida vista di tutta la zona. Di fronte si trova il Lago Buenos Aires, custodito dalla Cordillera. A destra, Los Antiguos e la valle fertile dove si osservano ranch e campi coltivati, a sinistra il corso del fiume Jeinimeni, che è al limite internazionale. Da lontano si vede la localitá cilena di Cile Chico, distante 4 km da Los Antiguos.
Passaggio Roballos: Bosco e Monte Zeballos
Se continuiamo per la strada provinciale 41 avanziamo nel canyon del fiume Jeinimeni, per questa strada arriviamo fino al bosco e monte Zeballos. Questo bosco è pieno di lenga e faggi, ha un’area di 900 ettari ed un’altitudine di 2.200 metri sul livello del mare. Oltre ai nothofagus che abbondano si osservano arbusti di calafate ed uccelli come bandurrias, carpintero araucano ed l’anatra dei torrenti. La strada attraversa salti d’acqua, lagune e colli. Il tragitto che va tra Los Antiguos ed il Passaggio Roballos e segue il corso dei fiumi Jeinimeni e Zeballos, fu descritto dallo scrittore britannico Bruce Chatwin nel suo celebre libro: “Nella Patagonia”, che fu ispirazione di molti visitanti europei, l’opera mette in questa zona la mitica “Ciudad de los Césares”.
Lago Buenos Aires
Con una superficie di 2240 km2, è il secondo lago piú grande di Sudamerica, dopo il Titicaca. Le sue acque sono di colore blu profondo e sboccano nell’Oceano Pacifico per il fiume Baker, il piú abbondante di Cile. Il paesaggio intorno è arido, con arbusti bassi alternandosi da pioppi e salici. Sul margine cileno si trova la cittá di General Carreras. Il Lago ha una popolazione icticola composta da salmoni, trote ed pesce persico, i quali costituiscono un’altra importante risorsa economica per la zona.
Excursiones Ruta 40
Indice di escursioni
Passo Roballos, Monte Zeballos, Los Antiguos e Lago Buenos Aires
Prima colazione in locanda. Partiamo nelle ore del mattino lungo la strada di montagna, prendiamo la Ruta 41 (strada maestra) in direzione del passo Roballos ed il monte Zeballos, percorrendo circa 180 chilometri di sentiero di montagna, tra la cordiglera delle Ande e l´altopiano del lago Buenos Aires. Vediamo il secondo lago più grande dell´America meridionale (dopo il lago Titicaca): Il lago Buenos Aires sbocca nell´oceano Pacifico attraverso il fiume Baker. Il lago è ideale per la pesca della trota e del salmone. In seguito, nel pomeriggio andiamo a Los Antiguos. Vi troviamo una valle bellissima da film, con un microclima speciale, sulla riva del fiume Los Antiguos e vicino al lago Buenos Aires. Ogni anno nel mese di gennaio si festeggia la festa nazionale della ciliegia. Osserviamo delle imprese impegnate nella coltivazione agricola e la produzione di frutti eccellenti, come lamponi, fragole, ciliegie, ecc. Arriviamo al belvedere del fiume Los Antiguos e Jeinimeni - il confine internazionale tra l´Argentina ed il Cile - e al lago Buenos Aires.
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Ruta 40 (strada maestra): Cueva de Las Manos - Gronda di Charcamata
Prima colazione in albergo. Iniziamo il nostro punto di partenza in Los Antiguos viaggiando verso sud di Chubut percorrendo 60 chilometri sulla strada maestra 40, fino all´accesso all´azienda Cueva de las Manos (ex Los Toldos), e da lì altri 30 chilometri, dove dobbiamo attraversare il fiume Pinturas fino alla discesa sulla base del Cañadón di Hiucacha (alveo profondo tra colline). La Gronda di Charcamata è costituita da una struttura rocciosa di oltre 65 metri di lunghezza e quasi 18 metri di altezza.
Negli interni si trovano delle pitture di mani, riferite alla caccia di animali e simboli con disegni geometrici. Diversi colori abbondano nelle linee, dal nero al rosso pallido. Charcamata fu scoperta nei primi anni 70. Cominciamo un trekking di 1 ora per entrare nella gronda di Charcamata attraverso un sentiero pietroso e con vegetazione. Questo posto è notevole per l´esposizione di pitture rupestri che hanno un´età di circa 9.000 anni, in uno stato di conservazione eccellente. Prendiamo il tempo necessario per riposare dalla camminata, e poi pranziamo. Nel pomeriggio ritorno in albergo.
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Grotta delle Mani attraverso Bajo Caracoles
Prima colazione in albergo. Partiamo per la Cueva de Las Manos. Si tratta di uno dei posti archeologici più importanti della Patagonia, così come l´azienda La Maria in Santa Cruz. Le sue pitture rupestri sono molto significative, datano da circa 7.500 prima dell´era cristiana. Questa grotta possiede diverse gronde in cui si trovano iscritte le pitture che riflettono i costumi dei popoli nomadi che si dedicavano soprattutto alla caccia. La più famosa è la sovrapposizione di mani, in negativo. Sono stati utilizzati vecchi metodi aero grafici. Altre figure sono rappresentative di animali, come il choique e il guanaco. In generale si possono vedere le scene di caccia di questi animali.
La figura umana appare, ma in misura minore, con disegni più lineari e geometrici, come nell´esempio di spirali. Utilizzavano i frutti, le piante e la sangue degli animali per disegnare. Si mettono in evidenza le diverse epoche di un´evoluzione delle figure, passando da linee fino a finire con gli oggetti della geometria. Partiamo molto presto il mattino dalla località di Perito Moreno per percorrere 120 chilometri attraverso la Patagonia agreste, la maggior parte dei chilometri si compie sulla strada maestra 40. Iniziamo la visita della grotta camminando circa 600 metri fino a raggiungere le pitture rupestri che risalgono a più di 8.000 anni fa. Poi pratichiamo trekking sul Cañadón (alveo profondo tra colline) attraverso il fiume Pinturas. Ritorniamo attraverso Bajo Caracoles per prendere la strada maestra 40 fino a El Chaltén.
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Laghi Posadas e Pueyrredón, monte San Lorenzo e valle stretta del fiume Oro
Prima colazione in locanda. Cominciamo percorrendo la zona dei laghi Posadas e Pueyrredón, con una vista speciale del monte San Lorenzo di 3.706 metri d´altezza, insieme con la cordigliera delle Ande. Durante il passaggio attraverso l´istmo o la lingua di terra di soli 100 metri di lunghezza e 5 metri di larghezza, che divide i due laghi, possiamo vedere la differenza di colori che separano i laghi, il verde di Posadas, e l´azzurro di Pueyrredón. Si trova su una ampia valle glaciale che limita l´altopiano del lago Buenos Aires con il massiccio del monte San Lorenzo. Percorriamo questa valle circondata dai laghi più belli della Patagonia, con formazioni molto belle e una fauna autoctona che abita le zone umide.
Facciamo un trekking sulla valle stretta del fiume Oro, la cui sorgente si trova nel monte San Lorenzo, sbocando le sue acque fredde nel lago Pueyrredón. Per la passeggiata partiamo dal lago Posadas, in direzione ovest, verso il lago Pueyrredón. La strada attraversa colline e alvei profondi, essendo possibile avvistare i guanachi, i nandù e i choique. Attraversiamo il ponte sul fiume Unión, tra i laghi Posadas e Pueyrredón, osserviamo l´ecosistema delle lagune della penisola, in cui nidificano anatre, fenicotteri, avutarda (simile all´oca), cigni dal collo nero ed ibis. Avanziamo verso la valle di Oro, vicino a 15 chilometri, attraversiamo il ponte e saliamo il sentiero verso la gola del fiume, con i suoi 150 metri in caduta libera. Entriamo nelle leggendarie foreste di ñire e di lenga, seguendo il sentiero dei fianchi di collina che abbracciano la foresta. Se il giorno presenta un sole pieno si può godere della presenza del monte San Lorenzo. Prima del tramonto, partiamo dal villaggio di Irigoyen per andare a pernottare in un´azienda patagonica sulle rive del lago Belgrano.
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Parco Nazionale Perito Moreno
Prima colazione in azienda. Il Parco Nazionale Perito Moreno è uno dei più belli e incontaminati di tutta la Patagonia, ha tanti segreti, accuratamente nascosti, dovuto al fatto che il turismo di massa non ci arriva. Per merito di Argentinian Explorer ed il suo programma esclusivo della strada maestra 40, possiamo scoprire questo vero paradiso naturale. L´azienda si trova in piena steppa patagonica, molto vicino al maestoso monte San Lorenzo. Possiamo gustare piatti tipici preparati con le verdure del proprio orto e la sua serra, anche la carne di primo livello appartiene all´azienda. Abbiamo la scelta di fare una visita al parco o di montare a cavallo o a piedi attraverso le zone circostanti. Il Parco Nazionale Perito Moreno si trova a soli 15 chilometri dall´azienda. Dai parchi nazionali partono diverse strade per raggiungere i laghi Burmeister, Belgrano e Vulcano.
Possiamo fare un trekking lungo il sentiero del Vento o la laguna di Mansilla. Sul sentiero del Vento arriviamo a una morena, dove abbiamo una vista unica, da una parte il Parco Nazionale Perito Moreno e dall´altra la valle del fiume Belgrano, attraversiamo il fiume sul ponte per tornare in azienda. L´escursione fino alla laguna di Mansilla è speciale per coloro che amano osservare gli uccelli. Un´altra opzione è quella di cavalcare attraverso l´altopiano di Águila, con l´aiuto di una guida locale, avendo delle immagini eccezionali del parco, del monte San Lorenzo e dei laghi. Si possono notare delle strutture rigide di sicurezza costruite dagli indigeni Tehuelche, che sono oggetto di indagine per gli antropologi, che li chiamano parapetti.